Rengoku said:
thumbs up per shito, come sempre
però nn capisco / nn ho le conoscenze per un pò di cose
in base al tuo ragionamento anche morire per un raffreddore, un'allergia o un'altra cosa stupida dovrebbe essere 'giusto' xchè la natura selezionerebbe solo gli individui geneticamente più forti e resistenti alla malattia
ma allora il progresso nella medicina, che ha eliminato la morte per determinati tipi di malattia ha 'fatto male' ?
dovremmo davvero smettere di giocare a fare dio?anche per le cose più piccole?
per dire, io giorni fa ho estratto 2 denti del giudizio
superfluo dire che erano un dolore insopportabile
ma tipo senza aulin, senza antibiotico, senza averli estratti sarei dovuto rimanere preda del dolore?e magari schiattato per infezione nella bocca?
sono tenero?
Thumbs up per te, che intendi l'altrui pensiero e vuoi intenderlo, indi chiedi.
Allora, è buffo, perché proprio ora la mia sorellina sta scrivendo un 'saggio breve' su analoghi temi.
Il tema che tu affronti, ed è il più spinoso, è quel del confine. Del limite.
Dove finisce il lecito uso della scienza per il nostro benessere, e dove ne comincia l'abuso?
Ora, il punto è che l'uomo è l'unica razza ad aver sviluppato autocoscienza e quindi scienza. Con la scienza si puà sovrastrutturare il naturale con l'artificiale. Se ne può persino divergere, andando CONTRO natura.
Anche la società umana è una sovrastrutturazione di quella dei nostri progenitori. All'etologia si è sostituita la sociologia, e quindi la psicologia.
Ora il punto è che la sovrastruttura che l'uomo crea con il suo intelletto non deve, a mio avviso, andare CONTRO natura. Non si può negare la base.
Dal punto di vista sociale, noi siamo all'esaltazione del valore negativo. Viva il povero, viva il debole, viva l'handicappato.
Sapete perché?
Perché da un millennio e mezzo almeno, la morare dominante è quella non ebrea (loro sono imperialisti) ma cristiana. I cristiani vi ricordo che erano giudei provinciali romani. Loro è la morale dei vinti. Cristo fu l'eudemone che volle consolare un popolo piegato.
Avete mai notato, invece, che i popoli dominatori, non dominanti, giungono sempre al paganesimo? Così i greci, gli antichi romani, i giapponesi (shinto).
Questo per dire che anche nel campo dell'etica/morale sovvertire i valori naturali è male, perché in natura gli ultimi sono saranno mai i primi.
Noi abbiamo ormai sottomesso persino la ragion di stato a simili meccaniche invertire. Da questo punto di vista, è come vivere in una società 'frocia' (invertita).
Tornando alla questione medicina, ovvero scienza.
La scienza è l'applicazione umana con cui l'uomo può dominare, almeno apparentemente, la natura.
Tale è una grande forza, ma comporta grandi rischi. Come ogni Vaso di Pandora.
Colui che dispone di una forza, di un potere, deve anche sapere che da ogni atto discende una conseguenza, un effetto. Da detta cognizione, la sua responsabilità nell'agire.
Cose simili trovano eco in molte dottrine filosofiche e letterarie. Da quelle karmiche più orientali, al meraviglioso 'Delitto e Castigo' della letteratura russa, o ancora al buon vecchio Carl Jung (che era un orientalista, infatti), oppure nel Petit Prince, o ancora nei fantasy di Ursuka K. LeGuin (assai Junghiana), e ancora persino in SpiderMan.
Ogni azione deliberatamente compiuta porta con se la responsabilità degli effetti che sortisce. Maggiore possibilità di agire risulta in maggiore responsabilità.
Ecco dunque come determinare il limite. Lasciate perdere gli scenziati, persone dalla mente ristretta, specialisti della tecnica, spesso drogati dal loro pur misero deliriuccio di onnipotenza. La scienza serve, e gli scienziati sono -appunto- servi. Sono cani.
Ai filosofi sta determinare gli ambiti di applicazione della scienza, valutando l'impatto di ogni scoperta in base a canoni etici, giuridici e soprattutto etologici e giusnaturalistici.
Esempio: l'omosessualità.
E' antietologica l'omosessualità?
Sì. Poiché la nostra è una specie sessuata, il comportamento omosessuale è anormale, invertito rispetto alla natura della nostra razza.
Ma gli omosessuali sono sempre esistiti! E esistono anche in altre razze animali!
Sì. Ogni realtà che in natura giunge ad esistere ha diritto di esistenza, in quanto ammessa dalla natura. Ma cosa si nota? Che in tutte le razze sessuate, gli individui omosessuali compaiono in percentuale minoritaria. Valutando la selezione naturale all'inverso (retroindagine), si dirà che una razza sessuata con maggioranza omosessuale si sarebbe già estinta.
ERGO:
E' contro il diritto di natura l'omosessualità umana? Sì.
Sono contro il diritto di natura gli omosessuali umani essi singoli? No.
Gli omosessuali umani sono, nel loro appartenere al una percentuale minoritaria di invertiti, degli 'esemplari difettosi tollerati nella loro fisiologica minoranza'.
Pertando, la posizione saggia nei confronti dell'omosessualità nella società umana è: tollerarla, non perseguitarla, ma non propagandarla.
L'omosessualità, come ogni realtà tollerata nella propria improprietà, adrebbe vissuta privatamente, con discrezione. Mai se ne dovrebbe fare bandiera o mostra. Non per vergogna, ma per semplice sensatezza.
Questa sarebbe una società che si sviluppa senza contraddire la logica naturale.
Credo sarebbe più sana.
Ovviamente nel nostro esempio il comportamento rivendicativo della 'comunità omosessuale' è effetto di cattiva sublimazione di una latenza (Freudiana), ma di questo ho già scritto.