FTL:
Ho appena provato e neanche loro lo tengono in catalogo.
Te l'ho trovato.
Ma un secondo fa questo termine e' diventato:
"te lo avevo trovato"
Una videoteca ex nolo lo vendeva ma sono arrivato tardi.
Sorry.
L'insegnante al mare con tutta la classe - naz.: Italia - regía: Michele Massimo Tarantini - v.c. n. 74652 del 06.02.80 - m. 2450 - ppp: 07/02/80 - c. pr.: Dania Film / Medusa Distribuzione / Nuova Dania Cinematografica.
In Francia: Le baigneur fait des vagues (Paris, 15.10.80 - 90')
<img src="http://www.mondoculto.com/images/linsegnantealmare.jpg" alt=" - " />
"L’INSEGNANTE AL MARE CON TUTTA LA CLASSE"
aka "Le Baigneur Fait Des Vagues"
aka "La Profesora Va Al Mar Con Toda La Clase"
> Il commendatore Ercole Cubetti (Lino Banfi) regala una spider al figlio Mario per la sua promozione. “Sa, è stato promosso!” fa rivolto al concessionario. “Ah, complimenti. Ecco qua: servofreno, servosterzo...”, “E il servo cinese non c’è?”. “Papà io vado a vedere gli scrutini” - “Ma allora sei stato promosso o non sei stato promosso?” - “Ma si, papà! Con lo zio preside!”… Così inizia “L’Insegnante Al Mare Con Tutta La Classe”. Mario naturalmente non viene promosso, ma rimandato in francese. “Ma non potevi farlo promuovere?” dice Banfi rivolto al cognato preside (Franco Diogene). “Non si poteva, l’insegnante si è impuntato, odia i ricchi, è un comunista, ma tanto il prossimo anno lo mando via” - “Noo! Bisogna farlo soffrire, torturare, dallo a me che gli scortico un ginocchio!” - E lo stesso cognato preside a suggerire a Banfi la soluzione: invitare nell’albergo al mare di sua proprietà, per le ferie estive, quella Lisa Colombi, insegnante di francese (Anna Maria Rizzoli), conosciuta a Milano qualche mese prima, per impartire ripetizioni al figlio. Nell’albergo - mentre il facchino Cocò (Alvaro Vitali) e il portiere toscano si sfidano a colpi di caccole, l’ultima viene addirittura palleggiata, ma schivata in extremis, finirà per infrangere un vetro - cominciano ad arrivare gli ospiti: la famiglia Cubetti, Ercoluccio, sua moglie Enrichetta (Francesca Romana Coluzzi) e il figlio Mario; il preside con signora (Gisella Sofio), una scolaresca della scuola guidata da un professore veneto (Gino Pagnani) e la procace insegnante di francese. Cubetti viene avvertito, dalla vecchia segretaria, dell’arrivo nella sua azienda della Finanza: “Commendatore qui c’è la tributaria!” - “Porca troia!” - “Si, commendatore?” - “No non dicevo a lei.”. Decide quindi di affrettare i tempi di seduzione: acquista delle rose e con circospezione sale le scale dell’albergo per raggiungere la camera dell’insegnante, quando, all’improvviso, da dietro una tenda sbuca la moglie: “Micione, ti sei ricordato del nostro anniversario!” Per altre due volte la storia si ripete con la Coluzzi che strappa di mano i fiori a Banfi che non ha alcuna intenzione di darglieli. Quando finalmente riesce a raggiungere la camera della Rizzoli, Banfi è a mani vuote e con il fiatone ed esordisce con un: “Amore mio, tu non sai cosa mi è successo oggi, tre volte ho dovuto dargli il mazzo a mia moglie!” L’insegnante è a seno nudo, in vestaglia, Banfi le salta subito addosso. “Ma commendatore! Lei ha perso il controllo!”, la Rizzoli viene palpeggiata sul divano, le si sfila la vestaglia e si ritrova con addosso solo gli slip a carponi nella stanza, dietro di lei Banfi: “Siamo infoiati come due cani pechinesi!”. Sul più bello bussa alla porta la signora Cubetti, Banfi si nasconde, ma per sfuggire alla moglie sospettosa è costretto a travestirsi da donna e farsi passare per la zia argentina della Rizzoli e sotto queste mentite spoglie viene presentato e fatto accomodare a cena accanto al professore veneto che si invaghisce di lui/lei. Banfi cerca per tutta la notte di raggiungere la camera dell’insegnante con delle bottiglie di champagne, ma viene inseguito e perseguitato dal professore ormai completamente ubriaco: “Puteassa bea e grassa!”… Nel tira e molla tra Banfi e il professore, le bottiglie immancabilmente si stappano, ma lo champagne esce solo quando è Banfi ad esaminarle; a mettere fine ai tentativi di è l’arrivo sulla scena della moglie (che nel frattempo ha sedotto Vitali). Il mattino successivo all’albergo si presentano nell’ordine: un alto prelato che deve discutere di affari immobiliari e la Finanza che nel frattempo ha concluso gli accertamenti nell’azienda. Banfi riparte alla carica deciso fermamente questa volta a concupire l’insegnante; quando incomicia a spogliarsi, la Rizzoli con una scusa abbandona la stanza, mentre vi fanno ingresso due agenti della finanza che prendono Banfi di peso e lo trascinano via. “Che figura di merda! Monsignore mi aiuti lei, chiami il Papa” -”Mah, veramente, non so dov’é..”- “E’ a Castelgandolfo, in piscina” ribatte Banfi in lacrime. Ultima scena del film: Banfi in carcere, vestito a strisce bianche e nere, con un sacchetto di arance in mano, parla, attraverso le sbarre, ai familiari in visita: la moglie con Cocò, il figlio abbracciato all’insegnante di francese. “Non ti preoccupare micione, Cocò ha messo tutto a posto, è lui ora che si occupa dell’azienda”. - “Commendatore a suo figlio ci penso io, stia tranquillo!”. - “Ma si papà, in fondo cinque anni passano in fretta!”. Banfi in un attacco d’ira gli lancia contro il sacchetto con le arance. Vitali in segno di sfida gli si avvicina come in un duello, Banfi estrae dalla tasca l’ultima arancia, sta per lanciarla quando il secondino fischia ed indica di posarla a terra, Vitali esplode in una risata, Banfi calcia l’arancia che si incastra nella bocca spalancata di Vitali. I secondini gli sono addosso e lo trascinano verso la cella tentando di consolarlo: “Su commendatore, non faccia così le abbiamo messo in cella un nuovo compagno, un intellettuale bombarolo che piange sempre perché ha perso la sua amata!”. Banfi si avvicina di spalle al nuovo compagno di cella, che è accasciato su una sedia in lacrime: “Signor bombarolo non pianga le donne sono tutte p...” - “Puteassa bea e grassa! Te go’ho ritrova’!”. Banfi indietreggia, cerca una via di fuga che non c’é, afferra le sbarre della cella, mentre l’inquadratura stringe sul volto contratto, e le sue urla di dolore si fanno via via sempre più fisiche... In conclusione possiamo dire che il film è divertente anche se non è tra i migliori di Banfi; la trama ed alcune gag verranno riprese e sviluppate con maggiore coerenza in altre pellicole.
Scena culto: due sono le buone ragioni per vedere il film: le numerose scene di nudo di Anna Maria Rizzoli e il finale da antologia.
SCHEDA TECNICA
Regista: Michele Massimo Tarantini
Scritto: Michele Massimo Tarantini
Giorgio Mariuzzo
Francesco Milizia
Nazionalità: Italia
Anno: 1979
Casa di produzione: Dania Film, Nuova Dania, Medusa Distribuzione
Genere: COMMEDIA
Cast: Lino Banfi (Pasquale Zagaria)
Alvaro Vitali
AnnaMaria Rizzoli
Marco Gelardini
Francesca Romana Coluzzi
Gisella Sofio
Franco Diogene
Gino Pagnani
Adriana Facchetti
Jimmy Il Fenomeno (Luigi Origine Soffrano)
Music: Franco Campanino