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- Feb 27, 2004
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Dunque, era un po' che mi frullava l'idea di condividere la mia esperienza col vinile, hobby che ritengo stupendo e decisamente attinente alle tematiche trattate in questo forum.
Premetto subito come sia lungi da me postare una sorta di "guida per audiofili" o a fare sfoggio di costose apparecchiature...(postero' i prezzi proprio per sottolineare il rapporto qualita' prezzo che orgogliosamente ho raggiunto, dopo mesi di compiti a casa) lo scopo e' infatti quello di condividere le considerazioni che ho potuto fare durante il passaggio da un hobby dal potenziale direi "mediamente autodistruttivo" (retrogaming, in particolare poi il neogeo) a quello definito "malato" per eccellenza, ovvero la riproduzione musicale, facendo tesoro di quanto imparato negli anni di collezionismo.
Se volete quindi prendervi una pausa da AES, full set, convertite e schemi degni di Ponzi, siete capitati nel posto giusto....benvenuti nel thread del vinile:
Dunque, iniziamo col cercare di chiarire alcuni aspetti, per certi versi non tanto banali.
Le domande che possono sorgere sono alcune... "ma nel 2016, e' solo una delle tante mode hipster?"... "ma davvero suona meglio?"...per darmi delle risposte ho fatto una breve analisi di quello che era stata per me la musica fino a prima di prenderla un minimo "sul serio".
Ripercorrendo gli anni dell'adolescenza (fine anni 80), nel mio caso mi sono reso conto di come, pur avendo un impianto di medio livello in soggiorno, abbia ascoltato musica sempre nella mia camera con dispositivi portatili...walkman prima e CD poi... la ragione e' se vogliamo ovvia: se vivi in un appartamento, in condominio, con vicini e i tuoi genitori non sono appassionati e' naturale haime', vivere la musica in maniera "intima" (certo, i concerti, ma teniamoli un secondo fuori).
Anni dopo, iniziando a lavorare, la macchina ha preso il posto della cameretta, prima cassette, poi CD, MP3 ed infine il cavo AUX con l'iPhone... stesso iPhone che uso nei viaggi in aereo.... insomma, per decine di anni, ho ascoltato musica nelle condizioni peggiori, con apparecchi si digitali, ma con ovvi limiti di conversione in analogico (infatti il DAC e' un componente spesso sottovalutato, responsabile della differenza che molti in effetti avvertono fra vinile e digitale).
Vediamo quindi di analizzare un minimo la foto che ho postato:
Innanzitutto la casa, indipendente, stanza dalla geometria favorevole, nessuno che ti rompe le palle se tiri su il volume...mi verrebbe gia' da dire che, in altro contesto, o te ne sbatti dei vicini, o e' meglio lascare perdere... poi vabbeh dipende dal tipo di musica e a quanto la tieni, chiaro.
Vengono poi le apparecchiature, i piu' attenti avranno gia' notato che e' *tutto* analogico...non c'e' niente di digitale, anche (e soprattutto) nell'amplificatore... non c'e' nemmeno il telecomando.
Casse:
A/D/S L-1290 (1986)
Marca interessante, il proprietario, un tedesco, inizialmente impiegato alla NASA negli anni 70, dopo aver portato delle casse Braun perche' non soddisfatto dei prodotti locali, divenne il distributore unico per gli states, fondando un'azienda tutta sua che chiuse nel 2000. Un impiegato, tecnico del suono, ha infine rilevato tutto il magazzino ricambi e continua tutt'ora a fornire assistenza e ricondizionamento... pregevole, davvero.
Trovate in un negozio dell'usato a 250$..chiaramente, dopo 30 anni, il ferrofluido dei tweet/mid era asciutto, tuttavia i woofer in prefetta forma. Con altri 250$ le ho fatte rimettere a nuovo dal tizio sopracitato...uno *spettacolo*... qui una recensione del 1984 per chi fosse interessato ad approfondire.
Giradischi:
Techincs SL-1200 MK3 (1989)
Non penso ci sia bisogno di presentazioni...e' un'icona, punto.
Perfettamente in linea con il resto del setup, suona benissimo, e' *indistruttibile* ed e' un piccolo pezzo di storia.
Trovato ad Akihabara, per 36mila yen da HiFiDo, mecca dell'audio vintage (andateci assolutamente, a proposito, spediscono anche all'estero) ...e' la versione nera, MK3, per il solo mercato Giapponese.
Con i suoi 14Kg, 25mila yen di shipment me li ha succhiati, ma ho notato come su Ebay in america, vadano ben oltre il doppio...il fatto di aver comprato a meno perche' in Giappone e' una cosa che mi ero scordato ..commovente.
Nessuno modding particolare, a parte l'upgrade dei fili della cartuccia.
Cartuccia:
Denon DL-301 MK2
Qui ho un po' speso...350$ (trovata su Amazon!!), probabilmente anche troppo per il giradischi, ma volevo qualcosa di raffinato, potendo l'amplificatore supportare le testine moving coil.
Amplificatore:
Pioneer A-71 (1989, 120W)
Qui, penso di aver avuto *culo*. Trovato NOS su ebay a 500$...praticamente non se ne conosce bene la storia, alcuni lo confondono con l'A-838, forse hanno cambiato il nome per il mercato statunitense...sarebbe bello approfindire...ad ogni modo, e' un ampli a stato solido (il valvolare lo lasciamo stare per carita') posso dire che e' il pezzo che mi ha fatto riscoprire la musica...fantastico.
Concludendo pertanto, con circa 2000$, il risultato e' un impianto direi di fascia medio-alta/alta per il 1989, che magari non era la golden age, ok, ma decisamente ancora mirato alle prestazioni pre-globalizzazione, in grado di farti *godere la musica* seriamente.
...ok, tutto per il primo post...la prossima volta si parlera' finalmente di dischi, forum di riferimento e tanto altro!
Premetto subito come sia lungi da me postare una sorta di "guida per audiofili" o a fare sfoggio di costose apparecchiature...(postero' i prezzi proprio per sottolineare il rapporto qualita' prezzo che orgogliosamente ho raggiunto, dopo mesi di compiti a casa) lo scopo e' infatti quello di condividere le considerazioni che ho potuto fare durante il passaggio da un hobby dal potenziale direi "mediamente autodistruttivo" (retrogaming, in particolare poi il neogeo) a quello definito "malato" per eccellenza, ovvero la riproduzione musicale, facendo tesoro di quanto imparato negli anni di collezionismo.
Se volete quindi prendervi una pausa da AES, full set, convertite e schemi degni di Ponzi, siete capitati nel posto giusto....benvenuti nel thread del vinile:
Dunque, iniziamo col cercare di chiarire alcuni aspetti, per certi versi non tanto banali.
Le domande che possono sorgere sono alcune... "ma nel 2016, e' solo una delle tante mode hipster?"... "ma davvero suona meglio?"...per darmi delle risposte ho fatto una breve analisi di quello che era stata per me la musica fino a prima di prenderla un minimo "sul serio".
Ripercorrendo gli anni dell'adolescenza (fine anni 80), nel mio caso mi sono reso conto di come, pur avendo un impianto di medio livello in soggiorno, abbia ascoltato musica sempre nella mia camera con dispositivi portatili...walkman prima e CD poi... la ragione e' se vogliamo ovvia: se vivi in un appartamento, in condominio, con vicini e i tuoi genitori non sono appassionati e' naturale haime', vivere la musica in maniera "intima" (certo, i concerti, ma teniamoli un secondo fuori).
Anni dopo, iniziando a lavorare, la macchina ha preso il posto della cameretta, prima cassette, poi CD, MP3 ed infine il cavo AUX con l'iPhone... stesso iPhone che uso nei viaggi in aereo.... insomma, per decine di anni, ho ascoltato musica nelle condizioni peggiori, con apparecchi si digitali, ma con ovvi limiti di conversione in analogico (infatti il DAC e' un componente spesso sottovalutato, responsabile della differenza che molti in effetti avvertono fra vinile e digitale).
Vediamo quindi di analizzare un minimo la foto che ho postato:
Innanzitutto la casa, indipendente, stanza dalla geometria favorevole, nessuno che ti rompe le palle se tiri su il volume...mi verrebbe gia' da dire che, in altro contesto, o te ne sbatti dei vicini, o e' meglio lascare perdere... poi vabbeh dipende dal tipo di musica e a quanto la tieni, chiaro.
Vengono poi le apparecchiature, i piu' attenti avranno gia' notato che e' *tutto* analogico...non c'e' niente di digitale, anche (e soprattutto) nell'amplificatore... non c'e' nemmeno il telecomando.
Casse:
A/D/S L-1290 (1986)
Marca interessante, il proprietario, un tedesco, inizialmente impiegato alla NASA negli anni 70, dopo aver portato delle casse Braun perche' non soddisfatto dei prodotti locali, divenne il distributore unico per gli states, fondando un'azienda tutta sua che chiuse nel 2000. Un impiegato, tecnico del suono, ha infine rilevato tutto il magazzino ricambi e continua tutt'ora a fornire assistenza e ricondizionamento... pregevole, davvero.
Trovate in un negozio dell'usato a 250$..chiaramente, dopo 30 anni, il ferrofluido dei tweet/mid era asciutto, tuttavia i woofer in prefetta forma. Con altri 250$ le ho fatte rimettere a nuovo dal tizio sopracitato...uno *spettacolo*... qui una recensione del 1984 per chi fosse interessato ad approfondire.
Giradischi:
Techincs SL-1200 MK3 (1989)
Non penso ci sia bisogno di presentazioni...e' un'icona, punto.
Perfettamente in linea con il resto del setup, suona benissimo, e' *indistruttibile* ed e' un piccolo pezzo di storia.
Trovato ad Akihabara, per 36mila yen da HiFiDo, mecca dell'audio vintage (andateci assolutamente, a proposito, spediscono anche all'estero) ...e' la versione nera, MK3, per il solo mercato Giapponese.
Con i suoi 14Kg, 25mila yen di shipment me li ha succhiati, ma ho notato come su Ebay in america, vadano ben oltre il doppio...il fatto di aver comprato a meno perche' in Giappone e' una cosa che mi ero scordato ..commovente.
Nessuno modding particolare, a parte l'upgrade dei fili della cartuccia.
Cartuccia:
Denon DL-301 MK2
Qui ho un po' speso...350$ (trovata su Amazon!!), probabilmente anche troppo per il giradischi, ma volevo qualcosa di raffinato, potendo l'amplificatore supportare le testine moving coil.
Amplificatore:
Pioneer A-71 (1989, 120W)
Qui, penso di aver avuto *culo*. Trovato NOS su ebay a 500$...praticamente non se ne conosce bene la storia, alcuni lo confondono con l'A-838, forse hanno cambiato il nome per il mercato statunitense...sarebbe bello approfindire...ad ogni modo, e' un ampli a stato solido (il valvolare lo lasciamo stare per carita') posso dire che e' il pezzo che mi ha fatto riscoprire la musica...fantastico.
Concludendo pertanto, con circa 2000$, il risultato e' un impianto direi di fascia medio-alta/alta per il 1989, che magari non era la golden age, ok, ma decisamente ancora mirato alle prestazioni pre-globalizzazione, in grado di farti *godere la musica* seriamente.
...ok, tutto per il primo post...la prossima volta si parlera' finalmente di dischi, forum di riferimento e tanto altro!