Topico Audiorasti

massimiliano

ネオジオ,
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Dunque, era un po' che mi frullava l'idea di condividere la mia esperienza col vinile, hobby che ritengo stupendo e decisamente attinente alle tematiche trattate in questo forum.

Premetto subito come sia lungi da me postare una sorta di "guida per audiofili" o a fare sfoggio di costose apparecchiature...(postero' i prezzi proprio per sottolineare il rapporto qualita' prezzo che orgogliosamente ho raggiunto, dopo mesi di compiti a casa) lo scopo e' infatti quello di condividere le considerazioni che ho potuto fare durante il passaggio da un hobby dal potenziale direi "mediamente autodistruttivo" (retrogaming, in particolare poi il neogeo) a quello definito "malato" per eccellenza, ovvero la riproduzione musicale, facendo tesoro di quanto imparato negli anni di collezionismo.

Se volete quindi prendervi una pausa da AES, full set, convertite e schemi degni di Ponzi, siete capitati nel posto giusto....benvenuti nel thread del vinile:

setup.jpg


Dunque, iniziamo col cercare di chiarire alcuni aspetti, per certi versi non tanto banali.
Le domande che possono sorgere sono alcune... "ma nel 2016, e' solo una delle tante mode hipster?"... "ma davvero suona meglio?"...per darmi delle risposte ho fatto una breve analisi di quello che era stata per me la musica fino a prima di prenderla un minimo "sul serio".

Ripercorrendo gli anni dell'adolescenza (fine anni 80), nel mio caso mi sono reso conto di come, pur avendo un impianto di medio livello in soggiorno, abbia ascoltato musica sempre nella mia camera con dispositivi portatili...walkman prima e CD poi... la ragione e' se vogliamo ovvia: se vivi in un appartamento, in condominio, con vicini e i tuoi genitori non sono appassionati e' naturale haime', vivere la musica in maniera "intima" (certo, i concerti, ma teniamoli un secondo fuori).

Anni dopo, iniziando a lavorare, la macchina ha preso il posto della cameretta, prima cassette, poi CD, MP3 ed infine il cavo AUX con l'iPhone... stesso iPhone che uso nei viaggi in aereo.... insomma, per decine di anni, ho ascoltato musica nelle condizioni peggiori, con apparecchi si digitali, ma con ovvi limiti di conversione in analogico (infatti il DAC e' un componente spesso sottovalutato, responsabile della differenza che molti in effetti avvertono fra vinile e digitale).

Vediamo quindi di analizzare un minimo la foto che ho postato:

Innanzitutto la casa, indipendente, stanza dalla geometria favorevole, nessuno che ti rompe le palle se tiri su il volume...mi verrebbe gia' da dire che, in altro contesto, o te ne sbatti dei vicini, o e' meglio lascare perdere... poi vabbeh dipende dal tipo di musica e a quanto la tieni, chiaro.

Vengono poi le apparecchiature, i piu' attenti avranno gia' notato che e' *tutto* analogico...non c'e' niente di digitale, anche (e soprattutto) nell'amplificatore... non c'e' nemmeno il telecomando.

Casse:
A/D/S L-1290 (1986)

ADS_speaker.jpg


Marca interessante, il proprietario, un tedesco, inizialmente impiegato alla NASA negli anni 70, dopo aver portato delle casse Braun perche' non soddisfatto dei prodotti locali, divenne il distributore unico per gli states, fondando un'azienda tutta sua che chiuse nel 2000. Un impiegato, tecnico del suono, ha infine rilevato tutto il magazzino ricambi e continua tutt'ora a fornire assistenza e ricondizionamento... pregevole, davvero.
Trovate in un negozio dell'usato a 250$..chiaramente, dopo 30 anni, il ferrofluido dei tweet/mid era asciutto, tuttavia i woofer in prefetta forma. Con altri 250$ le ho fatte rimettere a nuovo dal tizio sopracitato...uno *spettacolo*... qui una recensione del 1984 per chi fosse interessato ad approfondire.

Giradischi:
Techincs SL-1200 MK3 (1989)
sl1200.jpg


Non penso ci sia bisogno di presentazioni...e' un'icona, punto.
Perfettamente in linea con il resto del setup, suona benissimo, e' *indistruttibile* ed e' un piccolo pezzo di storia.
Trovato ad Akihabara, per 36mila yen da HiFiDo, mecca dell'audio vintage (andateci assolutamente, a proposito, spediscono anche all'estero) ...e' la versione nera, MK3, per il solo mercato Giapponese.
Con i suoi 14Kg, 25mila yen di shipment me li ha succhiati, ma ho notato come su Ebay in america, vadano ben oltre il doppio...il fatto di aver comprato a meno perche' in Giappone e' una cosa che mi ero scordato ..commovente.
Nessuno modding particolare, a parte l'upgrade dei fili della cartuccia.

Cartuccia:
Denon DL-301 MK2
denon.jpg


Qui ho un po' speso...350$ (trovata su Amazon!!), probabilmente anche troppo per il giradischi, ma volevo qualcosa di raffinato, potendo l'amplificatore supportare le testine moving coil.

Amplificatore:
Pioneer A-71 (1989, 120W)
pioneer_A-71.jpg


Qui, penso di aver avuto *culo*. Trovato NOS su ebay a 500$...praticamente non se ne conosce bene la storia, alcuni lo confondono con l'A-838, forse hanno cambiato il nome per il mercato statunitense...sarebbe bello approfindire...ad ogni modo, e' un ampli a stato solido (il valvolare lo lasciamo stare per carita') posso dire che e' il pezzo che mi ha fatto riscoprire la musica...fantastico.

Concludendo pertanto, con circa 2000$, il risultato e' un impianto direi di fascia medio-alta/alta per il 1989, che magari non era la golden age, ok, ma decisamente ancora mirato alle prestazioni pre-globalizzazione, in grado di farti *godere la musica* seriamente.


...ok, tutto per il primo post...la prossima volta si parlera' finalmente di dischi, forum di riferimento e tanto altro!
 

@Alaska-

Dodgeball Yakuza
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bello
dopo se posso (nel senso, posso?) posto il mio setup

essendo io becero e ignorante anticipo che per il mio ascolto educato mi sono orientato a suo tempo su ampli rotel e diffusori cerwin vega da non mi ricordo quanti milioni di watt
perdo un po con gli alti e certamente non è l'ideale per ascoltare la nona di (24)bitoven per quando metto they don't care about us di MJ i subwoofer ti fanno saltare dal divano

è un party setup in piena regola ma alla fine appunto ascolto per lo piu rock e parenti (nonche r&B)
ho svariati (pochi) LP ma non ho mai fatto il salto dall arcam al technics, forse per non cadere nel trappolone di dover riprendere tutta la collescion in formato vinile
 

massimiliano

ネオジオ,
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Certo posta pure, ma tieni conto che, nello spirito del thread, il focus e' sul vinile, inteso come dischi, experience etc.. il setup l'ho postato per riferimento, non vorrei quindi diventasse un discorso tipo "digital Vs analog", subfrequenze e menate varie.

Ad esempio, uno dei prossimi post sara' su i negozi di dischi (ovviamente anche a Tokyo!)
 

massimiliano

ネオジオ,
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...ovviamente, parliamo rigorosamente di roba *stereo*.
 

Shito

King of Typists,
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Che buffo.

Pensavo proprio ieri a come l'esperienza di fruzione musicale sia cambiata del tempo, tipo:

1) Solo dal vivo
2) Mezzi meccanici e oggetti per la riproduzione pubblica
3) Mezzi meccanici e oggetti per la riproduzione privata
3.1) Miniaturizzazione e portabilita di (3)
4) Mezzi digitali virtualizzanti l'immagine del suono su oggetti per la riproduzione privata
4.1) Miniaturizzazione e portabilita di (4)
5) Immagini digitali del suono svincolate da contenitori fisici per la riproduzione privata
5.1) Miniaturizzazione e portabilita di (5)
6) Immagini digitali del suono in streaming, di cui non si 'possiede' neppure il codice in memoria locale

e woah, lo so che è obvious x 100, ma è un legno

dal 4 (il CD), con l'accesso casuale ai brani, si è perso il senso che un album, un long playing, fosse un'opera nella sua interezza

tipo KOF dal '94 al '95

ed era già un legno, a pensarci

Tra 4 e 5, con la diffusione di musica in formato virtuale, si è persa l'esperienza fisica della sua fruiozione

col 6 si è persa l'idea che la 'musica' di un'opera di ingegno umano di fuirire in modo men che passivo, come il rumore di fondo.

Beh, è un legno. Un po'. Imho.
 

massimiliano

ネオジオ,
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Tocchi un punto terapeutico che, in parte, e' la ragione per cui ho abbandonato completamente musica in digitale da due anni.

Il parallelo con gli emulatori e' calzante quanto drammatico.

Il bello del vinile e' che appunto, sei inizialmente forzato ad ascoltare tutto un album...certo puoi cambiare traccia, c'e' il solco apposta, ma ...non si fa.
Il risultato e' che dell'opera se ne apprezzano tutte le sfumature.
Anche, riprendi controllo del tuo tempo...slow food musicale se vogliamo.

Tutto questo e' decisamente hipster, ma anche no.

Piccolo omake, il cavalletto "now playing", si apprezza l'artwork e leggono i testi sul divano:

master.jpg
 
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Shito

King of Typists,
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Beh, il bello del vinile è che, di fatto, ogni lato/faccia ha un SOLO solco, continuo, indi la sequenza di brani non è una sequenza... è proprio una piccola suite.

Sarà forse per questo che ho sempre amato i cosiddetti "concept album", quelli in cui il tutto dell'LP segue e disegna un tema, con brani forti e brani molli intenzionalmente intervallati in modi dati e fissi.

O forse sarà che sono vecchio.

https://www.youtube.com/watch?v=3U52sP25ynE

(sono DUE tracce, queste... ;-) )
 

massimiliano

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Non ti seguo (o parzialmente) ....un conto e' il non avere pause fra le tracce (inteso senza soluzione di continuita' per esigenze artistiche) altro e' poterle selezionare (in maniera compulsiva dal CD in poi, oggetto della critica)

Il vinile porta la tecnologia per "skippare" e selzionare le tracce esattamente come nel CD, ma come dicevo non si fa (o almeno io non lo faccio), anche per pigrizia, che per una volta gioca a favore dell'esperienza, tanto quanto non avere il telecomando per il volume.

In quanto limiti imposti, credo che fino a prima del CD, ci fosse da giocare col fatto di avere due lati, e quindi situazioni tipo "he si, ma questo brano e' troppo lungo...dobbiamo metterlo nell'altro lato" ...con il CD si ha effettivamente un intero arco di tempo a disposizione, che credo garantisca maggiore liberta' all'artista...forse ascoltare il vinile di album concepiti su CD in realta' porta problemi.


Beh, il bello del vinile è che, di fatto, ogni lato/faccia ha un SOLO solco, continuo, indi la sequenza di brani non è una sequenza... è proprio una piccola suite.

Sarà forse per questo che ho sempre amato i cosiddetti "concept album", quelli in cui il tutto dell'LP segue e disegna un tema, con brani forti e brani molli intenzionalmente intervallati in modi dati e fissi.

O forse sarà che sono vecchio.

https://www.youtube.com/watch?v=3U52sP25ynE

(sono DUE tracce, queste... ;-) )
 

Shito

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Che le tracce di un vinile siano separate o meno da del 'silenzio', il solco è un'unica spirale. Quindi non ci sono realmente dei 'salti', è una cosa unica. Anche se le canzoni sono canzoni separate, realmnte sul vinile la loro sequenza è un'unica riproduzione. Quindi non è affatto come sul CD.

Sul CD hai il *reale* accesso diretto ai brani singoli. I brani in qualche modo 'esistono' come entità individuali. E dal PDV pratico, puoi sceglierli, ripeterli, mischiarli. COsa che sul vinile aveva davvero il senso di 'entrare forzosamente a metà di una cosa intera'. ;-)
 

massimiliano

ネオジオ,
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Che le tracce di un vinile siano separate o meno da del 'silenzio', il solco è un'unica spirale. Quindi non ci sono realmente dei 'salti', è una cosa unica. Anche se le canzoni sono canzoni separate, realmnte sul vinile la loro sequenza è un'unica riproduzione. Quindi non è affatto come sul CD.

Sul CD hai il *reale* accesso diretto ai brani singoli. I brani in qualche modo 'esistono' come entità individuali. E dal PDV pratico, puoi sceglierli, ripeterli, mischiarli. COsa che sul vinile aveva davvero il senso di 'entrare forzosamente a metà di una cosa intera'. ;-)

Guarda che ti sbagli.

Il vinile ha un sistema per indicare le tracce e permettere di ascoltare i singoli brani a piacere (o skipparli se non piacciono)
Confondi il silenzio con il solco "visibile" che e' l'indicatore di traccia, che assolve la medesima funzione del numero traccia su CD, solo che sul vinile devi alzare e muovere il braccio/testina e portarlo in posizione, invece di premere un tasto.

La riprova e' ad esempio questa foto:

ramones.jpeg


questo e' un live del 1978, che se ascoltato dall'inizio arriva in fondo senza un momento di silenzio alcuno (essendo un live).
Come puoi vedere, sono presenti tuttavia gli indicatori, per permettere di selezionare le canzoni a piacere.
Tecnicamente, il solco con l'audio e' inciso a curvatura minore nel momento deciso dal producer, lasciando lo spazio visible per l'utente.

Il discorso "unica spirale" quindi poco importa, anche il CD e' un'unica spirale di bit, solo che ha un index all'inizio, mentre sul vinile e' visibile sul media.
 

Shito

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Diciamo la stessa cosa ma la vediamo da due angolature logiche diverse. Il fatto che ci siano quegli indicatori, che ovviamente coincidono col muto dove il muto ci sia, non significa che il solco non ia un'unica spirale, no?

Il fatto che il solco sia unico è semplicemente riprovato che la testina non stacca nella rotazione del disco stesso. ^^;

E' proprio una cosa meccanica, chiaramente.
 

massimiliano

ネオジオ,
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Diciamo la stessa cosa ma la vediamo da due angolature logiche diverse. Il fatto che ci siano quegli indicatori, che ovviamente coincidono col muto dove il muto ci sia, non significa che il solco non ia un'unica spirale, no?

Il fatto che il solco sia unico è semplicemente riprovato che la testina non stacca nella rotazione del disco stesso. ^^;

E' proprio una cosa meccanica, chiaramente.

Certo, non sto contestando la presenza della spirale unica, quanto la tua affermazione che a causa di essa non si possa accedere ai brani singoli, presenti come "entita' unica".

Lo standard prevede gli indicatori (lead-in e lead-out) proprio per questo... richiede un minimo di pratica, ma dopo 4-5 volte, allineare la punta della testina all'indicatore permette operazioni molto precise (se vogliamo anche la funzione "random/shuffle" e' fattibile manualmente)

Il mio punto ad ogni modo, e' che pur avendo pari funzionalita' di navigazione album, nel caso del CD (e seguenti) l'estrema facilitazione ha introdotto un comportamento compulsivo che snatura l'ascolto, mentre col vinile giocoforza, pur potendo, non ci si mette a smanettare in continuazione e quindi si gode di piu' l'opera nella sua completezza.

L'avere un solco unico non e' quindi la ragione per cui si ascolta il vinile diversamente, quanto semmai il meccanismo di selezione tracce manuale, troppo "esoso" per l'utente del 2016.
 

massimiliano

ネオジオ,
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Tra 4 e 5, con la diffusione di musica in formato virtuale, si è persa l'esperienza fisica della sua fruiozione

E questo e' l'altro punto che si sovrappone perfettamente con il retrogaming (o meglio, gaming, per chi e' su i 40)
..almeno nel passaggio da 16-cartuccia a 32bit-CD/DVD il packaging ha subito una miniaturizzazione ma "originale"... guardare l'artwork di un CD con accanto la versione in vinile fa venire il latte alle ginocchia....immagini e contenuti semplicemente ridotti/croppati..sa proprio di posticcio.
 

garoudensetsu

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casse di ciliegio per valorizzare tutto lo spettro di frequenze.
giradischi con puntina di adamantio per sfruttare tutte le sonorità incise nel vinile

e via si esce a comprare l'ultimo cd di arisa
 
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